
C'e' una rivoluzione in corso, ma non ce ne stiamo accorgendo. E' una rivoluzione simile a quella Copernicana, ma ancora non se ne parla. O meglio, se ne parla, ma e' ancora a livello scientifico, filosofico, insomma, riservata ai pochi eletti. Una rivoluzione su cui si basano le nuove tecnologie, internet, il silicio, la telefonia mobile, ecc...
Da piu' di cento anni la fisica quantica ha rivoluzionato il rapporto tra l'essere umano e la realta'. Fino ad allora si credeva che la realta' esistesse di per se', come una cosa statica, e che era compito dell'uomo osservarla e decifrarla. La fisica quantica ci propone una versione molto diversa. La realta' la creiamo noi. La realta' non esiste se non come un universo di possibilita'. Quello che vediamo non esiste perche' c'e', ma perche' lo interpretiamo secondo una rete di conoscenze previe che la nostra cultura ci ha consegnato. Cambia la rete, cambia la realta'.
E' un po' come vedere il sole che sta fermo e la terra che si muove. Se non abbiamo la rete di conoscenze attualizzata, non possiamo non vedere il sole che gira intorno alla terra.
Questa roba e' molto complessa, e mi e' difficile spiegarla a parole, anche perche' io stessa non ce l'ho ancora ben chiara nella mia mente. In realta', nemmeno i signori cervelloni hanno ben chiaro quali sono le sue ripercussione sulla biologia e sulla filosofia, per esempio. Aitor ha cercato di illuminarmi, ma brancolo ancora nel buio. A me lui mi sembra un genio per come ha modificato il suo cervello per poter capire questi concetti. Sembra che a seconda di come insegnamo al nostro cervello a pensare, modifichiamo i cavi (wires) di collegamento fra neuroni. Purtroppo i miei sono cavi comunisti, si sono incatenati ai buoni vecchi neuroni sindacali e si rifiutano di spostarsi, sono in sciopero. Sto cercando di aprire una concertazione.
Forse tra cento anni la discussione arrivera' anche fra la gente e nelle scuole. Sara' una vera rivoluzione. Sara' una messa in crisi dei valori tradizionali, delle religioni, dell'educazione.
Mi abbatte molto sapere che qualcosa di grandioso sta accadendo, eppure non lo sappiamo. La scuola non ne parla, la societa' non ne parla, i media non ne parlano. Io continuo a vedere la sedia che sta davanti, e penso che e' una sedia, che stara' li anche se non la guardo, e continuera' la sua esistenza nonostante me. Purtroppo la mia mente non e' stata allenata per capire la realta' in modo diverso.
Comunque qualcosa si muove. Anche se il fulcro della rivoluzione rimane lontano, siamo entrati nell'era della rete, dell'interattivita', e anche in educazione si parla di costruttivismo e del ruolo creativo dello studente verso le nuove conoscenze.
Ieri ho visto un documentario che parla un po' di questo. A volte e' un po' confuso, alcuni interventi sono discutibili, ma per lo meno affronta l'argomento e le sue possibili ripercussioni nella nostra vita.