Per Ora...

Friday, February 23, 2007

la chat per me


primo tempo
ho scoperto la chat l'anno scorso. avevo in memoria gli indirizzi degli sviluppatori che lavoravano ai miei oggetti. ogni volta che qualcosa non andava, ci sentivamo e modificavamo in tempo reale il lavoro. era comodo, potevo lavorare con gente che stava a roma o a torino e le cose andavano benone. i problemi grossi erano di capacità: se uno non ha gusto puoi avere la chat o essere lì, ma non glielo insegni. la tipa di roma era così, e stavamo in chat a pomeriggi interi.

secondo tempo
nel mio ufficio, spesso comunichiamo in chat. cioè: chiaccheriamo normalmente, spariamo anche un sacco di cazzate. ma ci sono certe cose che ci diciamo in chat, più riservate. per esempio i commenti alle spalle e i pettegolezzi avvengono tutti in chat. tipo: uno dice qualcosa e subito ti arriva la faccina della costanza e il commentino acido.
altra opzione: la ciana globale di istituto. cioè: molta gente ha in chat anche gente di altri piani e la ciana si consuma e si diffonde... implacabile...
poi in chat ci scambiamo i link ganzi, i filmatini e tutte le curiosità.

terzo tempo
da quando chatto con la sabri, mi si è aperto un mondo: riesco a capire che fa ogni giorno, se studia o se lavora, se è contenta o se è sfavata e questo me la rende più vicina. riesce a salutare andrea, a parlare con il tecnico dell'indire, a essere guardata male dalla mia coordinatrice che la vede far capolino dalla finestrina di skype... è come se fosse un po' qui.
mi viene allora una riflessione: siamo una generazione che è nata in quella che adesso sembra una preistoria tecnologica, e che si sta immergendo suo malgrado nell'enormità del flusso, del cambiare. la sabri se n'è andata, ma con la chat rimane anche un po' qui. questo almeno sembra. ma sarà poi vero? ora lo scopro, perchè da quando ci sono i voli low cost posso andare spesso a barcellona...

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